5 dicembre 2007
1 dicembre 2007
parma
alla fine il viaggio a parma si è rivelato inutile... per carità, inutile per lo scopo prescelto, nulla vieta di trovare nuovi obiettivi strada facendo. la macchina continua ad essere ferma, causa freni bloccati, mi sono fatto un nuovo nemico ed ho buttato le basi per il capodanno. mille discorsi insonni con mio padre e 600 km macinati (di cui 300 da me). nel bagagliaio una decina di kg di parmigiano, mostarda mantovana, cioccioli e cicciolata ed un salame... anche un po' di fiocchetto, che non si sa mai! evviva i viaggi surreali ed abbasso i bifolchi che posano un secchio pesantissimo sul tuo tetto ammaccandolo.
23 novembre 2007
21 novembre 2007
la cocciutaggine
ora non crediate che farò un lavoro tipo "il decalogo", ma non si sa mai. per il momento comincio con quello che mi è successo e se troverò altri avvenimenti che si prestano proseguirò.
giusto qualche giorno fa mi sono ritrovato in un posto desolato e sperduto, ad un ora imprecisata della notte, senza pullman ne soldi per un taxi. la temperatura, ho saputo dopo, si aggirava tra i -2 e lo 0, anche se quello potevo intuirlo da solo. il posto in questione è il fondo di via stradella, dopo il supermarket. con entusiasmo e pieno di volontà comincio a camminare in direzione casa, sporgendo il pollicione quando sentivo una macchina venirmi alle spalle... niente, non uno che si sia fermato... saranno i capelli, o la giacca, oppure il sacchetto di nylon azzurro che tenevo in mano, fatto sta che nessuno mi ha fatto salire. fa niente, il mio entusiasmo rimaneva immutato... finché, giunto in via bligny, già in odore di casa, mi accorgo con l'incredulità tipica di chi sa che la sensazione che ha avuto voleva dire proprio quello che temeva, che il minuscolo oggettunculo che avevo amorevolmente (e prudentemente) infilato in una scarpa non occupava più la sua postazione. si era tragicamente sfilato al ritmo del mio passo deciso, finendo in non si sa quale meandro dell'amata città. mi è venuto da piangere. non mi ricordo se una lacrima è scesa davvero, ma certamente ci è mancato poco. non potevo non fare niente, lasciare che il fato decidesse tanto crudelmente della mia serata, così mi sono voltato e, guardando per terra, ho ripreso la strada da cui provenivo. sono tornato fino al fondo di via stradella, da dove ero partito, e poi di nuovo indietro, camminando come i lupi, ricalcando le mie stesse impronte impresse dalla memoria sull'asfalto. alla fine l'ho trovato in via cigna, non troppo lontano da dove mi ero accorto di non averlo più. ma per favore, niente bestemmie, niente commenti sui chilometri sprecati, dato che se non fossi tornato con i piedi esattamente da dove sono partito, probabilmente avrei potuto girare 20 volte via cigna senza trovarvi nulla. e se mi fossi fermato dieci metri prima del mio punto di partenza poi sarei tornato indietro guardando con meno attenzione, perchè distratto dal pensiero che potesse essere i quei rifiutati dieci metri. a volte è più efficace rifare tutto da capo. la cocciutaggine è necessaria per riuscire ovunque la logica ti dica che sei pazzo, tuttavia la scelta se perseguire (con cocciutaggine) uno scopo o no, è sano deciderlo in base alla logica.
giusto qualche giorno fa mi sono ritrovato in un posto desolato e sperduto, ad un ora imprecisata della notte, senza pullman ne soldi per un taxi. la temperatura, ho saputo dopo, si aggirava tra i -2 e lo 0, anche se quello potevo intuirlo da solo. il posto in questione è il fondo di via stradella, dopo il supermarket. con entusiasmo e pieno di volontà comincio a camminare in direzione casa, sporgendo il pollicione quando sentivo una macchina venirmi alle spalle... niente, non uno che si sia fermato... saranno i capelli, o la giacca, oppure il sacchetto di nylon azzurro che tenevo in mano, fatto sta che nessuno mi ha fatto salire. fa niente, il mio entusiasmo rimaneva immutato... finché, giunto in via bligny, già in odore di casa, mi accorgo con l'incredulità tipica di chi sa che la sensazione che ha avuto voleva dire proprio quello che temeva, che il minuscolo oggettunculo che avevo amorevolmente (e prudentemente) infilato in una scarpa non occupava più la sua postazione. si era tragicamente sfilato al ritmo del mio passo deciso, finendo in non si sa quale meandro dell'amata città. mi è venuto da piangere. non mi ricordo se una lacrima è scesa davvero, ma certamente ci è mancato poco. non potevo non fare niente, lasciare che il fato decidesse tanto crudelmente della mia serata, così mi sono voltato e, guardando per terra, ho ripreso la strada da cui provenivo. sono tornato fino al fondo di via stradella, da dove ero partito, e poi di nuovo indietro, camminando come i lupi, ricalcando le mie stesse impronte impresse dalla memoria sull'asfalto. alla fine l'ho trovato in via cigna, non troppo lontano da dove mi ero accorto di non averlo più. ma per favore, niente bestemmie, niente commenti sui chilometri sprecati, dato che se non fossi tornato con i piedi esattamente da dove sono partito, probabilmente avrei potuto girare 20 volte via cigna senza trovarvi nulla. e se mi fossi fermato dieci metri prima del mio punto di partenza poi sarei tornato indietro guardando con meno attenzione, perchè distratto dal pensiero che potesse essere i quei rifiutati dieci metri. a volte è più efficace rifare tutto da capo. la cocciutaggine è necessaria per riuscire ovunque la logica ti dica che sei pazzo, tuttavia la scelta se perseguire (con cocciutaggine) uno scopo o no, è sano deciderlo in base alla logica.
3 novembre 2007
vi ricordate?
2 novembre 2007
... e son qui
e sono qui che ti aspetto
come se non avessi altro
ed anche il mio altro
diventa tua attesa
l'incontro muta in scusa
motivo per parlarti
desiderio di raccontarti
ad un qualcuno a caso
come se non avessi altro
ed anche il mio altro
diventa tua attesa
l'incontro muta in scusa
motivo per parlarti
desiderio di raccontarti
ad un qualcuno a caso
31 ottobre 2007
preghiera
Signore, sai meglio di me che sto invecchiando e che un giorno sarò vecchio. Aiutami, in qualche modo, a non sentirmi in dovere di dire sempre qualcosa, su ogni argomento e in qualsiasi occasione. Evitami il desiderio ardente di intromettermi negli affari altrui. Fà che il mio conversare non diventi penoso e che l'aiuto che do agli altri non diventi imposizione. So bene che è un peccato non utilizzare tutto il mio bagaglio culturale, ma tu sai, Signore, quanto io desidero conservare
alcuni amici. Concedimi di sapere evitare, nei miei discorsi, dettagli senza fine: dammi il dono di avere capacità di arrivare subito all'essenziale. Sigilla le mie labbra sulle mie sofferenze e sui miei dolori: queste realtà stanno aumentando, e il desiderio di esternarle diventa sempre più forte, con il trascorrere degli anni. Non sono capace di chiederti la grazia per gioire del racconto delle altrui pene: aiutami però a sopportare le mie con vera pazienza cristiana. Vorrei chiederti una memoria migliore, dammi almeno una crescente umiltà, e una minore presunzione quando i miei ricordi sembra si scontrino con quelli degli altri. Insegnami a comprendere la lezione fondamentale nella vita, che anch'io posso trovarmi in errore. Conserva ragionevolmente dolci le mie maniere: un vecchio arcigno ed acido è il più bel capolavoro del demonio. D'altra parte, alle volte, Signore, quasi non desidero di essere un santo, perché è molto arduo vivere con alcuni di essi! Fammi vedere cose belle in luoghi impensati, e talenti preziosi in persone inattese.
(sec. XVII - convento di Gloucester)
alcuni amici. Concedimi di sapere evitare, nei miei discorsi, dettagli senza fine: dammi il dono di avere capacità di arrivare subito all'essenziale. Sigilla le mie labbra sulle mie sofferenze e sui miei dolori: queste realtà stanno aumentando, e il desiderio di esternarle diventa sempre più forte, con il trascorrere degli anni. Non sono capace di chiederti la grazia per gioire del racconto delle altrui pene: aiutami però a sopportare le mie con vera pazienza cristiana. Vorrei chiederti una memoria migliore, dammi almeno una crescente umiltà, e una minore presunzione quando i miei ricordi sembra si scontrino con quelli degli altri. Insegnami a comprendere la lezione fondamentale nella vita, che anch'io posso trovarmi in errore. Conserva ragionevolmente dolci le mie maniere: un vecchio arcigno ed acido è il più bel capolavoro del demonio. D'altra parte, alle volte, Signore, quasi non desidero di essere un santo, perché è molto arduo vivere con alcuni di essi! Fammi vedere cose belle in luoghi impensati, e talenti preziosi in persone inattese.
(sec. XVII - convento di Gloucester)
29 ottobre 2007
libro del mese

mi scuso per le poche frasi raccolte sta volta, ma c'è da considerare che sono state dette tutte questa sera, quindi acquistano il valore della novità... evviva i fratelli sconclusionati e gli improbabili argomenti di conversazione!
* "vuoi un piede in faccia? guarda che a volte riesco a sentirne l'odore mentre dipingo...
se è per questo ho anche babbo natale che mi passeggia sulle spalle"
*parlando di pascolare lama sugli altopiani: "ragazzi, dovete stare coesi"
23 ottobre 2007
hai presente?

hai presente quando hai la sensazione che qualcosa, o qualcuno, stia gridando? ma non a qualcosa di imprecisato, proprio a te, te stesso, quella piccola parte di universo di cui ti riconosci padrone? si, hai presente... quando hai paura che quel grido sia lo stesso a cui dai fiato ogni mattina, ogni risveglio il tuo primo pensiero. come se solo quello potesse dar forma al tuo giorno, come se fosse quello che aspettavi da sempre... come faccio a trovare il coraggio di aver ancora paura?
8 ottobre 2007
the vision of escaflowne

per chi non l'avesse mai visto, un'avventura che ti fa venir voglia di vivere in quel mondo popolato da draghi, guymeleph e uomini bestia... cmq nuovo record, meno di 24 ore per la serie completa... ormai il formato 26 episodi lo mangio!!!
se sei triste e la realtà cittadina ti va stretta, dedica circa 7 ore della tua vita a questa magnifica visione, il tuo umore ne uscirà migliorato.
30 settembre 2007
freddo come l'inverno
un cielo grigio
l'aria fredda
un coltello nella schiena
ed un fiore in mano
davanti al cuore
quando dormi con le finestre aperte
il mattino hai l'inverno nelle ossa
l'aria fredda
un coltello nella schiena
ed un fiore in mano
davanti al cuore
quando dormi con le finestre aperte
il mattino hai l'inverno nelle ossa
14 settembre 2007
frasi celebri

in attesa di averne abbastanza per scrivere il libro, posto un assaggio da "raccolta di frasi celebri di un fratello"... dal materiale raccolto sin ora si annuncia un capolavoro alla antologia di spoon river:
* "e qui faccio un eccezione grande come una regola"
* "ogni tanto, all'improvviso, ho ragione"
* "allora parti rapidissimo, dopo sono due secondi d'inferno... e a quel punto inizi a vibrare, perchè il braccio sta morendo..."
* detta come parola unica parlando disinvoltamente "favolasaminchia"... l'anello mancante tra l'aggettivo e l'esclamazione!
chiudo con una mia entrando in camera del fracchio... "cos'è gia che stavo cercando... lorenzo! cercavo te!"
12 settembre 2007
il credo del vespista
citando un amico (ed anche un pochetto full metal jacket):
http://pravdatorino.spaces.live.com/
Questo è la mia vespa. Ce ne sono tante come lei, ma questo è la mia. La mia vespa è la mia miglior amica, è la mia vita. Io debbo dominarla come domino la mia vita. Senza di me la mia vespa non è niente; senza la mia vespa io sono niente. Debbo saper schivare il pedone, debbo sgommare meglio del mio nemico che cerca di superare me, debbo aprire il gas io prima che lui sgommi in faccia (a) me e lo farò. Al cospetto di Dio giuro su questo credo. La mia vespa ed io stesso siamo i difensori del culto, siamo i dominatori dei nostri nemici, siamo i salvatori della nostra vita e così sia, finché non ci saran più scooter ma solo vespe. Amen.
http://pravdatorino.spaces.live.com/
Questo è la mia vespa. Ce ne sono tante come lei, ma questo è la mia. La mia vespa è la mia miglior amica, è la mia vita. Io debbo dominarla come domino la mia vita. Senza di me la mia vespa non è niente; senza la mia vespa io sono niente. Debbo saper schivare il pedone, debbo sgommare meglio del mio nemico che cerca di superare me, debbo aprire il gas io prima che lui sgommi in faccia (a) me e lo farò. Al cospetto di Dio giuro su questo credo. La mia vespa ed io stesso siamo i difensori del culto, siamo i dominatori dei nostri nemici, siamo i salvatori della nostra vita e così sia, finché non ci saran più scooter ma solo vespe. Amen.
6 settembre 2007
4 settembre 2007
l'alta moda in giallo e nero
ieri sera una vespa si è posata
sulla lampadina accesa del mio attaccapanni
restandone tanto affascinata da venirne cotta
un servizio fotografico d'eccezione
congela i sui ultimi momenti
consegnandola all'immortalità della fama
agonizzante modella in abito a strisce
sulla lampadina accesa del mio attaccapanni
restandone tanto affascinata da venirne cotta
un servizio fotografico d'eccezione
congela i sui ultimi momenti
consegnandola all'immortalità della fama
agonizzante modella in abito a strisce
1 settembre 2007
31 agosto 2007
disturbi alimentari
e bevo, bevo
mi bevo addosso
una goccia scivola giu per il mento
fin in mezzo al petto
d'altronde
una cosa te la godi a metà
se non te la rovesci addosso
tutto grosso
i sorsi d'acqua
i tiri di sigaretta
i respiri che danno la vita
come se
senza avere la bocca piena
non si sentisse abbastanza il gusto
come se si dovesse
con la nostra acqua
la nostra aria
averne abbastanza per due
abbastanza da darne a un altro
mi bevo addosso
una goccia scivola giu per il mento
fin in mezzo al petto
d'altronde
una cosa te la godi a metà
se non te la rovesci addosso
tutto grosso
i sorsi d'acqua
i tiri di sigaretta
i respiri che danno la vita
come se
senza avere la bocca piena
non si sentisse abbastanza il gusto
come se si dovesse
con la nostra acqua
la nostra aria
averne abbastanza per due
abbastanza da darne a un altro
19 agosto 2007
diario delle vacanze
ecco alcuni stralci dal diario di bordo delle vacanze:
... i recenti deterioramenti corporei testimoniano il mio stile di vita dell'ultimo mese e la casa, forse più vittima che testimone, aspetta paziente (e puzzolente) il mio ritorno restauratore...
... intrappolati nel dedalo di gallerie che grovierano la liguria avanziamo faticosamete verso il mare. il sole ci scalda le spalle ed il condizionatore compensa sui piedi. mi ha appena chiamato il tonno dicendomi che a casa tutto bene, solo il parmigiano comincia a puzzare un po'. spero che non riducano la cucina un disastro in mia assenza...
... i recenti deterioramenti corporei testimoniano il mio stile di vita dell'ultimo mese e la casa, forse più vittima che testimone, aspetta paziente (e puzzolente) il mio ritorno restauratore...
... intrappolati nel dedalo di gallerie che grovierano la liguria avanziamo faticosamete verso il mare. il sole ci scalda le spalle ed il condizionatore compensa sui piedi. mi ha appena chiamato il tonno dicendomi che a casa tutto bene, solo il parmigiano comincia a puzzare un po'. spero che non riducano la cucina un disastro in mia assenza...
gordon@TO
ecco finite le vacanze ed ecco riaprirsi il blog...
mi scuso per i lunghi silenzi, ma l'estate è più da vivere che da scrivere...
da oggi quindi si ricomincia con la solita vita e purtroppo per voi con i soliti post
buona vita a tutti!
mi scuso per i lunghi silenzi, ma l'estate è più da vivere che da scrivere...
da oggi quindi si ricomincia con la solita vita e purtroppo per voi con i soliti post
buona vita a tutti!
17 luglio 2007
limiti

oggi ho toccato i limiti...
ho mangiato quattro sofficini al formaggio
prima di andare a letto
ho regalato a mio fratello un posacenere
rubandolo al teatro regio uguale a quello
che avevo rubato per me
ho dormito su una panchina
in via garibaldi da ubriaco
aspettando la lucidità per raggiungere casa
sono andato in montagna a guardare
un fiume gelato con il mio cane
oggi ho toccato il fondo di me
ed il fondo non è negativo
semplicemente è il limite
oggi ho capito che tutto ciò che sono
lo sono e basta, non c'è giusto o sbagliato che tenga
oggi ho provato schifo
per quei poliziotti che passano in una via vuota
sapendo che è vuota, prendendosela con me
perchè non hanno nessun altro con cui farlo
oggi ho provato schifo per le tasse che non pago
oggi ho provato gusto a camminare per strada
con due posaceneri che sembrano balaustre
oggi, nonostante i sofficini che mi faranno soffrire,
oggi sono allegro
30 giugno 2007
come se sapessi scrivere

quando ti vengono in mente solo titoli
quando senti che devi dire, fare, ma non sai cosa
quando non riesci ad estrapolare,
quasi fosse un processo chimico,
quello di cui necessiti dalla massa del tuo pensiero
quando quello che ti manca
è una mancanza, un vero
sano eccesso di mancanza
quando avrai accumulato abbastanza dolore
calore, rabbia, energia
per scatenare la reazione
allora non costerà nulla
allora ti uscira da solo
allora sarà piacevole
tutto il resto è in funzione di quel momento
è girare la rotellina del pupazzo
in attesa di mollarla
allora ci sarà qualcosa
sotto al titolo
16 giugno 2007
>1000!!!!
so che sembra ridicolo di fronte a quei blog che segnano 35000 accessi, ma cazzo, ho raggiunto i 1000!
10 giugno 2007
ciao sono massimo
comincia così l'esperienza fallimentare del callcenter...
non che pretenda di trovare un lavoro che mi piaccia particolarmente, ma da li ad uno che mi chiude la vita ne passa.
al telefono rispondono solo vecchietti ed infermi... volendo anche vecchietti infermi. e mi sento particolarmente stronzo a romprere i coglioni gratuitamente (visto il lauto stipendio) a chi nemmeno conosco. quindi iniziato e finito. a presto il licenziamento e via alla ricerca di un lavoro più soddisfacente. non so, il manovale.
a.a.a. cercasi disperatamente lavoro. persino disposto a farmi la barba.
non che pretenda di trovare un lavoro che mi piaccia particolarmente, ma da li ad uno che mi chiude la vita ne passa.
al telefono rispondono solo vecchietti ed infermi... volendo anche vecchietti infermi. e mi sento particolarmente stronzo a romprere i coglioni gratuitamente (visto il lauto stipendio) a chi nemmeno conosco. quindi iniziato e finito. a presto il licenziamento e via alla ricerca di un lavoro più soddisfacente. non so, il manovale.
a.a.a. cercasi disperatamente lavoro. persino disposto a farmi la barba.
1 giugno 2007
la sottile linea di demarcazione
24 maggio 2007
my last creation
23 maggio 2007
again & again & again

i. ciao
g. ciao, chi non muore si rivede
i. gia, era da un po' che non ci sentivamo,
pensavo quasi ti fossi dimenticato di me
g. e come potrei... dopo tutti questi anni
dopo tutte quelle notti passate insieme
i. si, le ricordo anch'io... vedo che non sei cambiato di tanto
g. in questo ti sbagli
i. scusami ma non vedo differenze
g. perchè non guardi bene... vedi prima venivo da te
perchè non sapevo chi ero. o meglio, lo sapevo
ma non sapevo dove volevo andare
i. e ora invece?
g. ora è proprio perchè lo so che sono qui
perchè mi servi per arrivare dove voglio
i. non trovo che sia molto diverso
g. bhe, direi di si, non ti pare?
i. no vedi, non sapevi dove andare ed ora lo sai,
per modo di dire ovviamente, con le dovute
possibili correzioni... ma non pensi di esserci
arrivato grazie a me? dici che ora ti servo per
arrivare dove vuoi, ma sono io che ti ho portato
sin qui
g. si, è possibile... allora ti ringrazio
i. di niente, potrei quasi dire che è il mio lavoro
g. allora alla prossima notte
i. contaci. buona notte piccolo
g. buona notte insonnia
ps a.a.a. cercasi disperatamente punta da ferro
21 maggio 2007
Bushidō [武士道]: la via del guerriero
i sette principi del Bushidō
義, Gi: Onestà e Giustizia
Sii scrupolosamente onesto nei rapporti con gli altri, credi nella giustizia che proviene non dalle altre persone ma da te stesso. Il vero Samurai non ha incertezze sulla questione dell'onestà e della giustizia. Vi è solo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
勇, Yu: Eroico Coraggio
Elevati al di sopra delle masse che hanno paura di agire, nascondersi come una tartaruga nel guscio non è vivere. Un Samurai deve possedere un eroico coraggio, ciò è assolutamente rischioso e pericoloso, ciò significa vivere in modo completo, pieno, meraviglioso. L'eroico coraggio non è cieco ma intelligente e forte.
仁 ,Jin: Compassione
L'intenso addestramento rende il samurai svelto e forte. È diverso dagli altri, egli acquisisce un potere che deve essere utilizzato per il bene comune. Possiede compassione, coglie ogni opportunità di essere d'aiuto ai propri simili e se l'opportunità non si presenta egli fa di tutto per trovarne una.
礼 ,Rei: Gentile Cortesia
I Samurai non hanno motivi per comportarsi in maniera crudele, non hanno bisogno di mostrare la propria forza. Un Samurai è gentile anche con i nemici. Senza tale dimostrazione di rispetto esteriore un uomo è poco più di un animale. Il Samurai è rispettato non solo per la sua forza in battaglia ma anche per come interagisce con gli altri uomini.
誠,Makoto o 信,Shin: Completa Sincerità
Quando un Samurai esprime l'intenzione di compiere un'azione, questa è praticamente già compiuta, nulla gli impedirà di portare a termine l'intenzione espressa. Egli non ha bisogno né di "dare la parola" né di promettere. Parlare e agire sono la medesima cosa.
名誉,Meiyo: Onore
Vi è un solo giudice dell'onore del Samurai: lui stesso. Le decisioni che prendi e le azioni che ne conseguono sono un riflesso di ciò che sei in realtà. Non puoi nasconderti da te stesso.
忠義,Chugi: Dovere e Lealtà
Per il Samurai compiere un'azione o esprimere qualcosa equivale a diventarne proprietario. Egli ne assume la piena responsabilità, anche per ciò che ne consegue. Il Samurai è immensamente leale verso coloro di cui si prende cura. Egli resta fieramente fedele a coloro di cui è responsabile.
義, Gi: Onestà e Giustizia
Sii scrupolosamente onesto nei rapporti con gli altri, credi nella giustizia che proviene non dalle altre persone ma da te stesso. Il vero Samurai non ha incertezze sulla questione dell'onestà e della giustizia. Vi è solo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
勇, Yu: Eroico Coraggio
Elevati al di sopra delle masse che hanno paura di agire, nascondersi come una tartaruga nel guscio non è vivere. Un Samurai deve possedere un eroico coraggio, ciò è assolutamente rischioso e pericoloso, ciò significa vivere in modo completo, pieno, meraviglioso. L'eroico coraggio non è cieco ma intelligente e forte.
仁 ,Jin: Compassione
L'intenso addestramento rende il samurai svelto e forte. È diverso dagli altri, egli acquisisce un potere che deve essere utilizzato per il bene comune. Possiede compassione, coglie ogni opportunità di essere d'aiuto ai propri simili e se l'opportunità non si presenta egli fa di tutto per trovarne una.
礼 ,Rei: Gentile Cortesia
I Samurai non hanno motivi per comportarsi in maniera crudele, non hanno bisogno di mostrare la propria forza. Un Samurai è gentile anche con i nemici. Senza tale dimostrazione di rispetto esteriore un uomo è poco più di un animale. Il Samurai è rispettato non solo per la sua forza in battaglia ma anche per come interagisce con gli altri uomini.
誠,Makoto o 信,Shin: Completa Sincerità
Quando un Samurai esprime l'intenzione di compiere un'azione, questa è praticamente già compiuta, nulla gli impedirà di portare a termine l'intenzione espressa. Egli non ha bisogno né di "dare la parola" né di promettere. Parlare e agire sono la medesima cosa.
名誉,Meiyo: Onore
Vi è un solo giudice dell'onore del Samurai: lui stesso. Le decisioni che prendi e le azioni che ne conseguono sono un riflesso di ciò che sei in realtà. Non puoi nasconderti da te stesso.
忠義,Chugi: Dovere e Lealtà
Per il Samurai compiere un'azione o esprimere qualcosa equivale a diventarne proprietario. Egli ne assume la piena responsabilità, anche per ciò che ne consegue. Il Samurai è immensamente leale verso coloro di cui si prende cura. Egli resta fieramente fedele a coloro di cui è responsabile.
15 maggio 2007
Maurits Escher
Le leggi della matematica non sono soltanto delle invenzioni o creazioni umane. Esse semplicemente “sono”: esistono in modo abbastanza indipendente dall'intelletto umano. Il massimo che chiunque possa fare è scoprire che stanno lì e prendere coscienza di esse. (Maurits Escher)



Maurits Cornelis Escher (1898 - 1972) è uno dei più famosi artisti grafici al mondo. Malgrado la sua personale sensazione di insicurezza matematica, i suoi quaderni provano che Escher era diventato un matematico di primaria grandezza.
http://britton.disted.camosun.bc.ca/escher/jbescher.htm



Maurits Cornelis Escher (1898 - 1972) è uno dei più famosi artisti grafici al mondo. Malgrado la sua personale sensazione di insicurezza matematica, i suoi quaderni provano che Escher era diventato un matematico di primaria grandezza.
http://britton.disted.camosun.bc.ca/escher/jbescher.htm
14 maggio 2007
polvere alla polvere
12 maggio 2007
disquisizioni teoriche sull'andamento del motore a gatto e marmellata
gordon
14:20 ma sec te... superato un certo numero di giri al
minuto il gatto perde il pelo?
14:20 ed il vizio?
Giovanni
14:20 sisi
14:20 il gatto perde pelo a causa dell'elevato valore
delle forze inerziali
14:21 dovute all'elevata omega di rotazione
14:21 inoltre il gatto deve essere equilibrato
14:21 il vizio dipende
14:21 se come vizio ha fumare la pipa
14:21 è probabile che girando la perda
Giovanni
14:32 in fondo non è altro che un albero filettato di
riscontro per il bilanciamento manuale di felidi
14:33 in modo da controllarne le oscillazioni
14:33 mi pare ovvio come il ramen in giappone
14:20 ma sec te... superato un certo numero di giri al
minuto il gatto perde il pelo?
14:20 ed il vizio?
Giovanni
14:20 sisi
14:20 il gatto perde pelo a causa dell'elevato valore
delle forze inerziali
14:21 dovute all'elevata omega di rotazione
14:21 inoltre il gatto deve essere equilibrato
14:21 il vizio dipende
14:21 se come vizio ha fumare la pipa
14:21 è probabile che girando la perda
Giovanni
14:32 in fondo non è altro che un albero filettato di
riscontro per il bilanciamento manuale di felidi
14:33 in modo da controllarne le oscillazioni
14:33 mi pare ovvio come il ramen in giappone
2 maggio 2007
lo specchio dell'inganno

ma da quanto tempo non scrivevo! più o meno lo stesso da cui non leggevo un giornale... oggi l'ho fatto, leggere il giornale intendo, e sinceramente non credo di essermi perso molto. non commenterò nessun articolo, ne esprimerò il mio parere su nessuna questione in particolare... solo son rimasto scioccato, allibito. da sempre piove merda, ma sta decisamente aumentando, quantomeno diventando più densa. la cosa peggiore è che non è lasciata neanche la possibilità di rispondere obbiettivamente, di fare una critica costruttiva. gli articoli fanno riferimento a fatti reali supportati da concetti inesistenti. una trappola costruita abilmente per tutte quelle persone che (mosrando una purezza, ingenuità, inandatta all'epoca odierna) ancora credono sia possibile capire, sapere, "cambiare delicatamente"... se si cede alla tentazione di commentare i fatti si danno per scontati i concetti che li supportano, non accorgendosi che la vera piaga risiede in essi. è come se ci fosse uno specchio che punta su un'altro specchio, e questo su un altro ancora, per distogliere lo sguardo da ciò che realmente succede... questo è il vero oppio dei popoli dei nostri giorni... stiamo giocando ad un gioco costruito per farci credere che sia la realtà, mentre lei se ne sta bellamente in disparte lasciata nelle grinfie di chi non la dovrebbe neanche poter vedere da lontano. la politica, la cronaca, i problemi che vengono sottoposti alla nostra attenzione sono lo scudo dietro cui si nasconde chi non vuole essere visto.
se guardiamo nello specchio non saremo più in grado di capire dove va il nostro sguardo, fatto rimbalzare mille volte in direzioni che portano solo a vicoli ciechi. cerchiamo invece la linea retta che passa in mezzo a tutto ciò, senza però toccarlo. in fondo a questa linea sta il vero nemico, che da dietro ad una scrivania piena di bottoni controlla le angolazioni, gestisce i rimbalzi...
13 aprile 2007
dove osano le vespe

battezzerò questi ultimi "i giorni della vespa". delle giornate che la natura mette a disposizione di appassionati e normali fruitori per godere al meglio dell'aria nei capelli, delle rotaie sporgenti, delle strade in collina e del blocco del traffico. vespisti di tutto il mondo, uniamoci! sfiliamo, danziamo, smarmittiamo e riprendiamoci le strade che ci appartengono! il sole ci è amico e ci sorride e l'aria fresca e le giacche ventilate non ci fanno sudare. contattatemi, contattatevi e soprattutto spronate voi stessi; una giornata senza i capelli scompigliati non vale la pena di essere vissuta.
chi ha una vespa 50 che non superi i limiti di velocità, scagli la prima biella.
9 aprile 2007
7 aprile 2007
one week tour
ed ecco l'annuncio ufficiale!
si avvisa la gentile clientela che casa mia sarà occupata solo da me e mio fracchio per la prossima settimana.
i festeggiamenti avranno termine sabato prossimo con il ritorno di mia madre e mia sorella ed il ritorno al solito tran tran...
non perdere questa occasione! passa anche tu a contribuire al nascende party progressivo (nel senso che parte pian piano e reggiunge il suo apice in momenti inaspettati)!
si avvisa la gentile clientela che casa mia sarà occupata solo da me e mio fracchio per la prossima settimana.
i festeggiamenti avranno termine sabato prossimo con il ritorno di mia madre e mia sorella ed il ritorno al solito tran tran...
non perdere questa occasione! passa anche tu a contribuire al nascende party progressivo (nel senso che parte pian piano e reggiunge il suo apice in momenti inaspettati)!
4 aprile 2007
my city
esattamente come ogni cosa, una città può essere quardata da punti di vista differenti, secondo diversi criteri. ci si può interessare dell'aspetto urbanistico, di quello economico ed organizzativo, di quello culturale e turistico... io la guarderò sotto quello del cittadino appartato, dell'innamorato segreto. osserverò cosa succede quando la gente dorme, quando i lampioni sono accesi, quando la città si libera dal peso delle persone per tornare se stessa.
parlando di torino non si può non rimanere colpiti dall'incongruenza di alcuni particolari. una città ricca di cervelli, di invenzioni e tradizioni che non viene menzionata per questo, che non si fa pubblicità restandosene appartata. solo di recente, con le olimpiadi ed il tentato restyling, stiamo cominciando ad espanderci sul mercato turistico.
e qui compaiono le molte facce di torino, capace di farsi violentare da pali in acciaio gialli fosforescenti e da parcheggi dissacranti. abbastanza forte da resistere anche a questo e non perdere la sua magia. combattutta tra la voglia di svago, divertimento ed il bisogno di inventare, inventarsi un lavoro.
dopo aver faticosamente resistito all'assalto di-strutturatore, ora cerca una sua normalità, incapace però di cedere ai compromessi richiesti per la trasformazione. sembra infatti che gli stessi palazzi, i cortili e le meraviglie nascoste negli angoli più impensabili construiscano anfratti, proteggano nicchie, angoli d'ombra in cui preservare il proprio spirito.
quando la gente dorme e nessuno guarda da li riconquista tutto, si riappropia dei portici , prima invasi da turisti e maniaci dello shopping, ora visibili come un unico tunnel di luce, perfettamente vuoto. allora da piazza castello si vede la collina, attraverso il buco della serratura che si apre su piazza vittorio. le macchine non passano e le pietre della strada riflettono la luce dei lampioni. si ricomincia così a respirare la vera aria di questa città , quella magica, quella nostalgica, in cui senti tutto ciò che c'è stato prima, che te ne fa sentire parte.
una città che unisce che unisce in se la storia e la tecnologia, la religione e l'esoterismo, il barocco ed il moderno, la prodzione e l'arte, restando in ogni caso uno dei posti migliori dove vivere al giorno d'oggi.
ho avuto la fortuna di nascere nella mia città, già mia prima che ci arrivassi, e di conoscerla pian piano, a spicchi, innamorandomene dolcemente.
parlando di torino non si può non rimanere colpiti dall'incongruenza di alcuni particolari. una città ricca di cervelli, di invenzioni e tradizioni che non viene menzionata per questo, che non si fa pubblicità restandosene appartata. solo di recente, con le olimpiadi ed il tentato restyling, stiamo cominciando ad espanderci sul mercato turistico.
e qui compaiono le molte facce di torino, capace di farsi violentare da pali in acciaio gialli fosforescenti e da parcheggi dissacranti. abbastanza forte da resistere anche a questo e non perdere la sua magia. combattutta tra la voglia di svago, divertimento ed il bisogno di inventare, inventarsi un lavoro.
dopo aver faticosamente resistito all'assalto di-strutturatore, ora cerca una sua normalità, incapace però di cedere ai compromessi richiesti per la trasformazione. sembra infatti che gli stessi palazzi, i cortili e le meraviglie nascoste negli angoli più impensabili construiscano anfratti, proteggano nicchie, angoli d'ombra in cui preservare il proprio spirito.
quando la gente dorme e nessuno guarda da li riconquista tutto, si riappropia dei portici , prima invasi da turisti e maniaci dello shopping, ora visibili come un unico tunnel di luce, perfettamente vuoto. allora da piazza castello si vede la collina, attraverso il buco della serratura che si apre su piazza vittorio. le macchine non passano e le pietre della strada riflettono la luce dei lampioni. si ricomincia così a respirare la vera aria di questa città , quella magica, quella nostalgica, in cui senti tutto ciò che c'è stato prima, che te ne fa sentire parte.
una città che unisce che unisce in se la storia e la tecnologia, la religione e l'esoterismo, il barocco ed il moderno, la prodzione e l'arte, restando in ogni caso uno dei posti migliori dove vivere al giorno d'oggi.
ho avuto la fortuna di nascere nella mia città, già mia prima che ci arrivassi, e di conoscerla pian piano, a spicchi, innamorandomene dolcemente.
31 marzo 2007
pensando al futuro
l'apatica ricettività che mi ha posseduto in questi giorni sta lentamente scemando, lasciando vacante e vagamente caldo un posticino nel mio cervello. nicchia di fantasia informe presto caduta agli assalti del nuovo, dell'innovativo. dell'ignoto.
trovo terribilmente interessante, oltre che un po' snervante, il mio ricadere sempre negli stessi meccanismi. ingranaggi atti a proteggermi che in realtà fanno sembrare ogni mio gesto una follia. questo perchè non hai visto cosa volevo fare realmente. quello che è uscito ne è una vaga ombra, e certamente il ricordo non darà onore al gesto. ma penso che avrei suscitato più scalpore diventando davvero nuovo, davvero me stesso. davvero, non credo di poterlo fare così tutto di un colpo. mi scopro a sognare disgrazie, cataclismi che sconvolgano la mia vita, togliendomi il peso di una scelta che ho fatto e che continuo a rinnovare giorno per giorno, liberandomi dall'orrido pensiero che possa essere solo colpa mia. quando troverò il coraggio di buttare via la mia vita, come amano definire questa necessità potatrice, allora sarò davvero libero. allora sarò veramente vivo.
trovo terribilmente interessante, oltre che un po' snervante, il mio ricadere sempre negli stessi meccanismi. ingranaggi atti a proteggermi che in realtà fanno sembrare ogni mio gesto una follia. questo perchè non hai visto cosa volevo fare realmente. quello che è uscito ne è una vaga ombra, e certamente il ricordo non darà onore al gesto. ma penso che avrei suscitato più scalpore diventando davvero nuovo, davvero me stesso. davvero, non credo di poterlo fare così tutto di un colpo. mi scopro a sognare disgrazie, cataclismi che sconvolgano la mia vita, togliendomi il peso di una scelta che ho fatto e che continuo a rinnovare giorno per giorno, liberandomi dall'orrido pensiero che possa essere solo colpa mia. quando troverò il coraggio di buttare via la mia vita, come amano definire questa necessità potatrice, allora sarò davvero libero. allora sarò veramente vivo.
24 marzo 2007
demonday
12 marzo 2007
7 marzo 2007
come una bilancia
cammino in equilibrio
sul filo dei miei giorni
incurante del baratro
insensibile al vento
forse è più il vento
a essere insensibile a me
mi attraversa senza spostarmi
senza mai riuscire a farmi oscillare
solo il filo oscilla
ed io con lui
come fossimo una cosa sola
come se io non esistessi
forse per la prima volta
non sento la necessità
di buttarmi da una parte
di cedere alla paura dell'incertezza
di autocondannarmi
per sceglermi la condanna
respiro il vento che è in me
mi riempo i polmoni
di aria leggera
rarefatta
vuota
pura
sul filo dei miei giorni
incurante del baratro
insensibile al vento
forse è più il vento
a essere insensibile a me
mi attraversa senza spostarmi
senza mai riuscire a farmi oscillare
solo il filo oscilla
ed io con lui
come fossimo una cosa sola
come se io non esistessi
forse per la prima volta
non sento la necessità
di buttarmi da una parte
di cedere alla paura dell'incertezza
di autocondannarmi
per sceglermi la condanna
respiro il vento che è in me
mi riempo i polmoni
di aria leggera
rarefatta
vuota
pura
3 marzo 2007
happiness
27 febbraio 2007
parole di mogano
parole pesanti
strane da pensare
scottanti da dire
l'abitudine le ha rese tali
il non pronunciarle
scottanti
lascio il mio nome
come su un pannello di mogano
i bordi affilati
gli spigoli vivi
lingue di nero
uscite da un pirografo
strane da pensare
scottanti da dire
l'abitudine le ha rese tali
il non pronunciarle
scottanti
lascio il mio nome
come su un pannello di mogano
i bordi affilati
gli spigoli vivi
lingue di nero
uscite da un pirografo
17 febbraio 2007
il moto perpetuo: il motere a gatto e marmellata
parleremo oggi di una curiosa invenzione,
che potrebbe risolvere per sempre l'annoso problema
del surriscaldamento terrestre, fornendo valida
alternativa a tutte le fonti energetiche attuali.
offre energia pulita, rinnovabile e a basso costo.
per realizzare nel nostro laboratorio il motore a gatto
e marmellata devo prima spigarvi il suo funzionamento.
tutti noi conosciamo la straordinaria capacità dei gatti
a cadere sempre in piedi... una loro dote naturale.
e sicuramente non vi è nuova la formula del tappeto:
F=[($/cmq)+Da] g(m1*m2/rq)
questa formula è la responsabile del fastidioso problema
della marmellata sulle fette biscottate che cadono
sempre sul lato appiccicoso.
infatti la Forza d'attrazione fra la marmellata e il tappeto
sottostante si calcola applicando la formula
della legge di gravitazione universale moltiplicando
però il con il fattore tappeto, ottenuto sommando
il rapporto fra il suo valore e la dimensione con
il Delta d'appiccicosità della marmellata.
ciò detto è presto spigato il funzionamento del motore:
si dispone il tappeto (più è prezioso, più il motore
è affidabile), si prende il gatto e gli si spalma sulla
schiena la marmellata. è molto importante che la
marmellata sia molto zuccherina e appiccicosa, se
macchia anche meglio... così il vostro motore
sarà molto più brillante e avrà maggior spunto.
a questo punto non resta che far cadere il gatto
sul tappeto, che spinto prima dalla marmellata
a cadere di schiena e poi dal suo istinto a cadere
in piedi, comincerà a ruotare lateralmente a
sempre maggior velocità, senza però riuscire
a toccare il tappeto. ora per rendere questa energia
fruibile dobbiamo montare l'albero motore.
questo dovrà scorrere sotto la pancia del gatto,
passando in mezzo alle zampe, infilandosi da
sotto la coda e proseguendo fin oltre il mento.
in questo modo si è anche in grado di
provvedere alla sopravvivenza del felino,
facendogli arrivare il cibo tramite il
tubo dell'albero motore (per questo sarà
necessario intubare il gatto)...
questa era la conferenza del dott. gordon
sull'impatto ambientale delle fonti di energia alternativa.
ora la ricerca sta cercando nuovi modi per poter
incrementare la coppia di questi motori,
appesantendo con piombi da sommozzatore
la coda del gatto si spera di riuscire ad applicare
questa tecnologia alle turbine di ventilazione
dei trafori autostradali.
che potrebbe risolvere per sempre l'annoso problema
del surriscaldamento terrestre, fornendo valida
alternativa a tutte le fonti energetiche attuali.
offre energia pulita, rinnovabile e a basso costo.
per realizzare nel nostro laboratorio il motore a gatto
e marmellata devo prima spigarvi il suo funzionamento.
tutti noi conosciamo la straordinaria capacità dei gatti
a cadere sempre in piedi... una loro dote naturale.
e sicuramente non vi è nuova la formula del tappeto:
F=[($/cmq)+Da] g(m1*m2/rq)
questa formula è la responsabile del fastidioso problema
della marmellata sulle fette biscottate che cadono
sempre sul lato appiccicoso.
infatti la Forza d'attrazione fra la marmellata e il tappeto
sottostante si calcola applicando la formula
della legge di gravitazione universale moltiplicando
però il con il fattore tappeto, ottenuto sommando
il rapporto fra il suo valore e la dimensione con
il Delta d'appiccicosità della marmellata.
ciò detto è presto spigato il funzionamento del motore:
si dispone il tappeto (più è prezioso, più il motore
è affidabile), si prende il gatto e gli si spalma sulla
schiena la marmellata. è molto importante che la
marmellata sia molto zuccherina e appiccicosa, se
macchia anche meglio... così il vostro motore
sarà molto più brillante e avrà maggior spunto.
a questo punto non resta che far cadere il gatto
sul tappeto, che spinto prima dalla marmellata
a cadere di schiena e poi dal suo istinto a cadere
in piedi, comincerà a ruotare lateralmente a
sempre maggior velocità, senza però riuscire
a toccare il tappeto. ora per rendere questa energia
fruibile dobbiamo montare l'albero motore.
questo dovrà scorrere sotto la pancia del gatto,
passando in mezzo alle zampe, infilandosi da
sotto la coda e proseguendo fin oltre il mento.
in questo modo si è anche in grado di
provvedere alla sopravvivenza del felino,
facendogli arrivare il cibo tramite il
tubo dell'albero motore (per questo sarà
necessario intubare il gatto)...
questa era la conferenza del dott. gordon
sull'impatto ambientale delle fonti di energia alternativa.
ora la ricerca sta cercando nuovi modi per poter
incrementare la coppia di questi motori,
appesantendo con piombi da sommozzatore
la coda del gatto si spera di riuscire ad applicare
questa tecnologia alle turbine di ventilazione
dei trafori autostradali.
9 febbraio 2007
il cerchio
da qualche parte nel 2003:
musica
notte
solitudine
insonnia
schifo
migliaia di pensieri
non usciranno
si perderanno
nessuno li saprà mai
nemmeno io
tappeto
sporco
due parole che vanno a braccetto
richiamano la realtà
essa richiama la finzione
illusioni
impressioni
realtà
un cerchio
si chiude in una palla
palla
non può che esplodere
palla
mondo
pianeta
prospettiva
tutto è una prospettiva
prospettive
senso
verso
sopra e sotto
sottosopra
illusione
un altro cerchio
tutto si chiude
e quindi tutto esplode
esplode fottutamente
stiamo dando il bianco ad una parete di merda
altro che casa costruita sulla sabbia
musica
notte
solitudine
insonnia
schifo
migliaia di pensieri
non usciranno
si perderanno
nessuno li saprà mai
nemmeno io
tappeto
sporco
due parole che vanno a braccetto
richiamano la realtà
essa richiama la finzione
illusioni
impressioni
realtà
un cerchio
si chiude in una palla
palla
non può che esplodere
palla
mondo
pianeta
prospettiva
tutto è una prospettiva
prospettive
senso
verso
sopra e sotto
sottosopra
illusione
un altro cerchio
tutto si chiude
e quindi tutto esplode
esplode fottutamente
stiamo dando il bianco ad una parete di merda
altro che casa costruita sulla sabbia
25 gennaio 2007
tutto è perfetto
sembra un gioco di parole,
ma davvero tutto è perfetto...
anche quando non capisci
anche quando stai male
anche quando sei la peggior persona del mondo,
tutto, il tutto
continua imperterrito nella sua peferzione.
soprattutto è sommamente perfetto
il nostro errore, il nostro credere
nell'ingiustizia come fosse vera.
lampi, questi sono lampi,
un falsh, vedi, e poi via, di nuovo nel buio.
flash, buio... flash, buio.
peccato che la perfezione si veda
solo in quell'istante, con gli occhi
un po' accecati dall'abbaglio,
sarebbe più facile andare dove vogliamo
con la guida della luce...
ma temo non servirebbe a niente.
non credo che una strada come quella
riuscirebbe a fortificarci, ad insegnarci
che anche nel buio più totale
attorno a noi tutto è perfetto.
anche il buio è perfetto.
ma davvero tutto è perfetto...
anche quando non capisci
anche quando stai male
anche quando sei la peggior persona del mondo,
tutto, il tutto
continua imperterrito nella sua peferzione.
soprattutto è sommamente perfetto
il nostro errore, il nostro credere
nell'ingiustizia come fosse vera.
lampi, questi sono lampi,
un falsh, vedi, e poi via, di nuovo nel buio.
flash, buio... flash, buio.
peccato che la perfezione si veda
solo in quell'istante, con gli occhi
un po' accecati dall'abbaglio,
sarebbe più facile andare dove vogliamo
con la guida della luce...
ma temo non servirebbe a niente.
non credo che una strada come quella
riuscirebbe a fortificarci, ad insegnarci
che anche nel buio più totale
attorno a noi tutto è perfetto.
anche il buio è perfetto.
23 gennaio 2007
mea culpa
il peso di uno sbaglio,
non sai quanto brucia.
è meno doloroso
continuare a credere in te stesso
che scoprirti errante,
affidato al caso del momento,
colpevole di esserti abbandonato
ad un te stesso ormai passato.
non chiedo scusa,
dico grazie...
l'opportunità offertami
di capire il mio errore
di affrontare la mia colpa.
il peso di una parola
chi poteva mai pensare...
io.
io potevo.
e non l'ho fatto.
e non solo non l'ho fatto
ma neanche l'ho pensato
neache mi sono accorto
di quanto ho sbagliato.
avrei scuse da portare
ma poco si addicono alla mia situazione
alla condizione di chiede perdono
di chi, dopo uno sbaglio,
vuole il confronto
il dialogo aperto
di chi non ha subito affronto.
ma tu l'hai subito
e dalla mia bocca
e queste parole
neanche spero che tu legga,
sappi solo che mi disgusta
aver colpito
con le mia azioni
una persona onesta.
non sai quanto brucia.
è meno doloroso
continuare a credere in te stesso
che scoprirti errante,
affidato al caso del momento,
colpevole di esserti abbandonato
ad un te stesso ormai passato.
non chiedo scusa,
dico grazie...
l'opportunità offertami
di capire il mio errore
di affrontare la mia colpa.
il peso di una parola
chi poteva mai pensare...
io.
io potevo.
e non l'ho fatto.
e non solo non l'ho fatto
ma neanche l'ho pensato
neache mi sono accorto
di quanto ho sbagliato.
avrei scuse da portare
ma poco si addicono alla mia situazione
alla condizione di chiede perdono
di chi, dopo uno sbaglio,
vuole il confronto
il dialogo aperto
di chi non ha subito affronto.
ma tu l'hai subito
e dalla mia bocca
e queste parole
neanche spero che tu legga,
sappi solo che mi disgusta
aver colpito
con le mia azioni
una persona onesta.
18 gennaio 2007
.
vive rovine di antiche civiltà
nuove rovine di città già morte
da capolinea a capolinea
linea51_porte.palatine/falchera
nuove rovine di città già morte
da capolinea a capolinea
linea51_porte.palatine/falchera
17 gennaio 2007
into my mind
l'idea mi venne così, per caso, e anche per colpa
delle condizioni quantomeno particolari in cui
mi trovavo... rimasi folgorato dall'influsso dei
miei occhi e, per un istante, mi vidi dentro.
il tutto poi successse così, all'improvviso, mentre
cantavo con la faccia seria guardando il mio
riflesso esibirsi in un'overture d'espressioni
da primato. infatti mi venne così l'idea, mentre
notavo con stupore quanto i miei occhi fossero rossi.
che idea poi, cercare di ripetere artificialmente
quanto prodotto dalla tua mente a livello subconscio.
comunque lo feci, e la mia anima porta ancora
il segno di quella visita... come la bandiera
americana sulla luna, quantomeno fuori posto.
delle condizioni quantomeno particolari in cui
mi trovavo... rimasi folgorato dall'influsso dei
miei occhi e, per un istante, mi vidi dentro.
il tutto poi successse così, all'improvviso, mentre
cantavo con la faccia seria guardando il mio
riflesso esibirsi in un'overture d'espressioni
da primato. infatti mi venne così l'idea, mentre
notavo con stupore quanto i miei occhi fossero rossi.
che idea poi, cercare di ripetere artificialmente
quanto prodotto dalla tua mente a livello subconscio.
comunque lo feci, e la mia anima porta ancora
il segno di quella visita... come la bandiera
americana sulla luna, quantomeno fuori posto.
13 gennaio 2007
il credo del guerriero
non ho genitori:
ho fatto dei cieli e della terra i miei genitori.
non ho casa:
ho fatto della consapevolezza la mia casa.
non ho vita nè morte:
ho fatto del respiro la mia vita e la mia morte.
non ho poteri divini:
ho fatto del'onestà il mio potere divino.
non ho messo:
ho fatto della comprensione il mio messo.
non ho segreti magici:
ho fatto del carattere il mio segreto magico.
non ho corpo:
ho fatto della pazienza il mio corpo.
non ho occhi:
ho fatto dei lampi di luce i miei occhi.
non ho orecchie:
ho fatto della sensibilità le mie orecchie.
non ho arti:
ho fatto della prontezza i miei arti.
non ho strategia:
ho fatto della "liberazione dall'offuscamento" la mia strategia.
non ho progetti:
ho fatto del "afferrare al volo l'opportunità" il mio progetto.
non ho miracoli:
ho fatto della giusta-azione il mio miracolo.
non ho principi:
ho fatto dell'adattabilità a tutte le circostanze il mio principio.
non ho tattiche:
ho fatto della pienezza e della vacuità le mie tattiche.
non ho talenti:
ho fatto dell'intelligenza pronta il mio talento.
non ho amici:
ho fatto della mia mente il mio amico.
non ho nemici:
ho fatto della noncurnza il mio nemico.
non ho armatura:
ho fatto della benevolenza e della rettitudine la mia armatura.
non ho castello:
ho fatto della mente inamovibile il mio castello.
non ho spada:
ho fatto dell'assenza dell'ego la mia spada.
anonimo samurai, XIV secolo
ho fatto dei cieli e della terra i miei genitori.
non ho casa:
ho fatto della consapevolezza la mia casa.
non ho vita nè morte:
ho fatto del respiro la mia vita e la mia morte.
non ho poteri divini:
ho fatto del'onestà il mio potere divino.
non ho messo:
ho fatto della comprensione il mio messo.
non ho segreti magici:
ho fatto del carattere il mio segreto magico.
non ho corpo:
ho fatto della pazienza il mio corpo.
non ho occhi:
ho fatto dei lampi di luce i miei occhi.
non ho orecchie:
ho fatto della sensibilità le mie orecchie.
non ho arti:
ho fatto della prontezza i miei arti.
non ho strategia:
ho fatto della "liberazione dall'offuscamento" la mia strategia.
non ho progetti:
ho fatto del "afferrare al volo l'opportunità" il mio progetto.
non ho miracoli:
ho fatto della giusta-azione il mio miracolo.
non ho principi:
ho fatto dell'adattabilità a tutte le circostanze il mio principio.
non ho tattiche:
ho fatto della pienezza e della vacuità le mie tattiche.
non ho talenti:
ho fatto dell'intelligenza pronta il mio talento.
non ho amici:
ho fatto della mia mente il mio amico.
non ho nemici:
ho fatto della noncurnza il mio nemico.
non ho armatura:
ho fatto della benevolenza e della rettitudine la mia armatura.
non ho castello:
ho fatto della mente inamovibile il mio castello.
non ho spada:
ho fatto dell'assenza dell'ego la mia spada.
anonimo samurai, XIV secolo
12 gennaio 2007
l'infinito
avete mai fatto caso che l'unica cosa che
l'uomo può ipotizzare infinita sia lo spazio?
escludo ovviamente tutto ciò che è astratto,
o sentimento, concetto... le idee possono
essere infinite, ma se parliamo di cose tangibili
per forza dobbiamo già uscire dal nostro
pianeta, essendo esso finito.
dico poi ipotizzare, perchè non siamo in grado
di accertarcene, possiamo solo prendere in
considerazione la possibilità...
ma se effettivamente lo fosse, allora
sarebbe la più grande dimostrazione che l'infinito
non esiste, dato che lo spazio è fatto di vuoto...
vuoto... assenza di materia... cioè un grandissimo
"non" davanti all'ipotesi dell'infinito.
sarebbe come dire che una cosa esiste
perchè non esiste.
ma se l'infinito non esiste, ad un certo
punto, lo spazio finisce.
e bastano due nozioni di fisica,
o anche solo una siringa per capire che
se ad un certo punto tutto questo vuoto
finisse, dovrebbero esserci per forza delle
enormi pareti a tenuta stagna...
senno il vuoto si riempirebbe.
siamo delle cavie da laboratorio
messe a correre in un
labirinto troppo grosso...
siamo solo criceti...
e la terra è la nostra ruota.
l'uomo può ipotizzare infinita sia lo spazio?
escludo ovviamente tutto ciò che è astratto,
o sentimento, concetto... le idee possono
essere infinite, ma se parliamo di cose tangibili
per forza dobbiamo già uscire dal nostro
pianeta, essendo esso finito.
dico poi ipotizzare, perchè non siamo in grado
di accertarcene, possiamo solo prendere in
considerazione la possibilità...
ma se effettivamente lo fosse, allora
sarebbe la più grande dimostrazione che l'infinito
non esiste, dato che lo spazio è fatto di vuoto...
vuoto... assenza di materia... cioè un grandissimo
"non" davanti all'ipotesi dell'infinito.
sarebbe come dire che una cosa esiste
perchè non esiste.
ma se l'infinito non esiste, ad un certo
punto, lo spazio finisce.
e bastano due nozioni di fisica,
o anche solo una siringa per capire che
se ad un certo punto tutto questo vuoto
finisse, dovrebbero esserci per forza delle
enormi pareti a tenuta stagna...
senno il vuoto si riempirebbe.
siamo delle cavie da laboratorio
messe a correre in un
labirinto troppo grosso...
siamo solo criceti...
e la terra è la nostra ruota.
11 gennaio 2007
e così anch'io ho ceduto...
e pensare che avevo resistito fin'ora...
20 anni... e davvero, vivevo bene lo stesso.
ma alla fine anch'io mi sono convinto.
ad essere sincero devo ancora decidere bene
che tipo di blog sarà il mio... ho molte più idee
negative che positive. nel senso che so che
aspetto non voglio che assuma, quali sensazioni
non deve assolutamente trasmettere.
ma bando alle ciancie... stiamo per entrare
nella famosa zona creativa, quella parte del
bicchiere che va da quando cominci ad aver
necessità di fumare di continuo alla fine dello stesso.
20 anni... e davvero, vivevo bene lo stesso.
ma alla fine anch'io mi sono convinto.
ad essere sincero devo ancora decidere bene
che tipo di blog sarà il mio... ho molte più idee
negative che positive. nel senso che so che
aspetto non voglio che assuma, quali sensazioni
non deve assolutamente trasmettere.
ma bando alle ciancie... stiamo per entrare
nella famosa zona creativa, quella parte del
bicchiere che va da quando cominci ad aver
necessità di fumare di continuo alla fine dello stesso.
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