Signore, sai meglio di me che sto invecchiando e che un giorno sarò vecchio. Aiutami, in qualche modo, a non sentirmi in dovere di dire sempre qualcosa, su ogni argomento e in qualsiasi occasione. Evitami il desiderio ardente di intromettermi negli affari altrui. Fà che il mio conversare non diventi penoso e che l'aiuto che do agli altri non diventi imposizione. So bene che è un peccato non utilizzare tutto il mio bagaglio culturale, ma tu sai, Signore, quanto io desidero conservare
alcuni amici. Concedimi di sapere evitare, nei miei discorsi, dettagli senza fine: dammi il dono di avere capacità di arrivare subito all'essenziale. Sigilla le mie labbra sulle mie sofferenze e sui miei dolori: queste realtà stanno aumentando, e il desiderio di esternarle diventa sempre più forte, con il trascorrere degli anni. Non sono capace di chiederti la grazia per gioire del racconto delle altrui pene: aiutami però a sopportare le mie con vera pazienza cristiana. Vorrei chiederti una memoria migliore, dammi almeno una crescente umiltà, e una minore presunzione quando i miei ricordi sembra si scontrino con quelli degli altri. Insegnami a comprendere la lezione fondamentale nella vita, che anch'io posso trovarmi in errore. Conserva ragionevolmente dolci le mie maniere: un vecchio arcigno ed acido è il più bel capolavoro del demonio. D'altra parte, alle volte, Signore, quasi non desidero di essere un santo, perché è molto arduo vivere con alcuni di essi! Fammi vedere cose belle in luoghi impensati, e talenti preziosi in persone inattese.
(sec. XVII - convento di Gloucester)
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1 commento:
bellissima,
commovente.
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