8 ottobre 2009

e sono sei mesi

certo che circa sei mesi di silenzio in un blog non passano inosservati...
certo che è così, almeno se il blog lo legge qualcuno. forse non è il mio caso, d'altronde io il mio blog non lo leggo mica; quindi non so voi, che effetto possa fare leggerlo. fatto stà che sono sei mesi.
questo post è per dare il mio ufficiale benvenuto a torino, a quel pezzo di vita in cui sarò qui.
torino come sempre sai essere più forte di me... io scapppo e tu mi avvolgi controvoglia. mi ricordi come sono arrivato sin qui, senza che io te l'abbia chiesto ne lo desideri.

24 marzo 2009

untitled anarchist poem - john cage




"We don't need government
We need utilities.

Air, water, energy
Travel and communication means
Food and shelter.

We have no need for imaginary mountain ranges
Between separate nations.

We can make tunnels through the real ones.

Nor do we have any need for the continuing division of people
Into those who have what they need
And those who don't.

Both Fuller and Marshal McLuhan
Knew, furthermore
That work is now obsolete.
We have invented machines to do it for us.

Now that we have no need to do anything
What shall we do?

Looking at Fuller's geodesic world map
We see that the Earth is a single island, Oahu.
We must give all the people all they need to live
In any way they wish.

Our present laws protect the rich from the poor.

If there are to be laws, we need ones that
Begin with the acceptance of poverty as a way of life.

We must make the world safe for poverty Without dependence on government."

- John Cage

18 marzo 2009

quale stato europeo ti identifica di più?

ciò che state per leggere è tratto da un questionario di facebook, uno dei tanti quiz a cui rispondiamo quotidianamente senza prestare troppa attenzione. vi invito a provare a leggerlo come se foste convinti che ci fosse qualcosa dietro, come se le domande fossero state decise da un team di psicologi.

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non so voi, io leggendole così se sapessi milioni di risposte di questo tipo potrei immaginarne degli utilizzi. e non mi piace che esista un posto che in pratica è una enorme banca dati su tutti noi. non cliccate su "submit".

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ce lo giochiamo per le prossime elezioni?

23 febbraio 2009

mea culpa 2

questa sera stavo tornando da un locale,
serafico, abbastanza sobrio da poter esercitare giudizio su me stesso, sporgendo il solito pollice. non che la strada fosse troppo lunga, i classici 3 km che ormai mi sono famigliari, ma comunque un passaggio non dispiaceva. non voglio prendermela con chi non me l'ha dato, il passaggio... suo diritto. ma con i due stronzi che fermata la macchina (una smart) mi hanno insultato. il dialogo si svlose più o meno in questa forma (scrivo a 20 min di distanza dai fatti narrati): "ahoooo", "oi!", "vattene a piedi, mongoloide", "eh, che?", "mongoloide, mongoloide devi andare a piedi, hai capito, mongoloide", "bella, ciao ciao (immagina il tono più sarcastico che conosci)".
bene, oggi mi sono sentito male. e non per colpa loro, per colpa mia. io credo fermamente che non sia giusto alzare un dito contro chiunque non abbia fatto lo stesso con te o contro qualcuno di più indifeso di te. loro non l'hanno fatto. erano lontani, non avrebbero neanche potuto. ma contemporaneamente al posto di quel "bella, ciao ciao" avrei potuto dire "vaffanculo, brutto stronzo mentecatto". se non l'ho fatto è solo perchè poi loro sarebbero scesi dalla macchina e avrei dovuto affrontarli. mi sono accorto di questo mio ragionamento inconscio quando, con molta naturalezza, ho notato la bottiglia di moretti che stava vicino alla mia scarpa, particolare normalmente insignificante, ma mortalmente importante in una situazione di pericolo. il fatto che io stessi interpretando quel momento come un situazione di pericolo basta come accusa nei miei confronti, in quanto sposta il motivo di una non-reazione nel campo della paura. basti immaginare il caso in cui i due stronzi in macchina fossero stati due bambini in triciclo. li avrei sculaccitati fino a far loro capire che insultare uno a caso non è una buona scelta... quanto meno se non sai chi è. ma nel caso specifico non l'ho fatto. questo è perchè di sicuro non ne sarei usito con meno di un occhio nero... forse anche con il naso rotto.
questa sera mi faccio un po' schifo. questa sera avrei potuto essere e non sono stato. questa sera ho mentito per non incorrere in conseguenze spiacevoli. sbagliato. dovevo rispondere 'fanculo. dovovo spaccargli la faccia, a tutti e due. non è certo che ci sarei riuscito, ma avrei dovuto. e il fatto di non aver neanche tentato è il sintomo più evidente di una malattia che ormai colpisce tutti, una malattia che indebolisce il sistema immunitario, un aids dell'anima, per cui le mie azioni non corrispondono più alle mie intenzioni. tutto questo mi fa paura, mi fa credere che io non sia più in grado di reagire di fronte a ciò che ritengo eccessivo. e se non ho più questa capacità sono in balia degli eventi, sono già morto. mi spiace, oggi ho sbagliato, scrivo queste righe per sfogarmi, sperando che servano d'esempio a qualcun'altro, fossi anche io stesso, un domani.

ps. ricorda che tutto ciò che non sfoghi con chi dovresti esce poi con chi invece non se lo merita.

1 febbraio 2009

l'olimpo del vocabolo: shiettezza



shiettezza: entità astratta
schiettitudine: shiettezza applicata, propietà dell'individuo
schiettaggine: in senso negativo, quasi un po' arrogante, insomma un po' troppo schietto
shiettitura: quando l'individuo raggiunge tali livelli di schiettaggine da risultare quasi britannicamente comico
shiettatura: schietto invito ad andare a morire ammazzato

21 gennaio 2009

consigli per gli acquisti

è fortemente consigliata (quasi un imperativo) la lettura di:
inchesta sul cristianesimo: come si costruisce una religione, intervista di corrado augias allo storico remo cacitti, mondadori.
fallo fallo fallo