13 aprile 2007

dove osano le vespe



battezzerò questi ultimi "i giorni della vespa". delle giornate che la natura mette a disposizione di appassionati e normali fruitori per godere al meglio dell'aria nei capelli, delle rotaie sporgenti, delle strade in collina e del blocco del traffico. vespisti di tutto il mondo, uniamoci! sfiliamo, danziamo, smarmittiamo e riprendiamoci le strade che ci appartengono! il sole ci è amico e ci sorride e l'aria fresca e le giacche ventilate non ci fanno sudare. contattatemi, contattatevi e soprattutto spronate voi stessi; una giornata senza i capelli scompigliati non vale la pena di essere vissuta.

chi ha una vespa 50 che non superi i limiti di velocità, scagli la prima biella.

9 aprile 2007

7 aprile 2007

one week tour

ed ecco l'annuncio ufficiale!
si avvisa la gentile clientela che casa mia sarà occupata solo da me e mio fracchio per la prossima settimana.
i festeggiamenti avranno termine sabato prossimo con il ritorno di mia madre e mia sorella ed il ritorno al solito tran tran...
non perdere questa occasione! passa anche tu a contribuire al nascende party progressivo (nel senso che parte pian piano e reggiunge il suo apice in momenti inaspettati)!

4 aprile 2007

my city

esattamente come ogni cosa, una città può essere quardata da punti di vista differenti, secondo diversi criteri. ci si può interessare dell'aspetto urbanistico, di quello economico ed organizzativo, di quello culturale e turistico... io la guarderò sotto quello del cittadino appartato, dell'innamorato segreto. osserverò cosa succede quando la gente dorme, quando i lampioni sono accesi, quando la città si libera dal peso delle persone per tornare se stessa.
parlando di torino non si può non rimanere colpiti dall'incongruenza di alcuni particolari. una città ricca di cervelli, di invenzioni e tradizioni che non viene menzionata per questo, che non si fa pubblicità restandosene appartata. solo di recente, con le olimpiadi ed il tentato restyling, stiamo cominciando ad espanderci sul mercato turistico.
e qui compaiono le molte facce di torino, capace di farsi violentare da pali in acciaio gialli fosforescenti e da parcheggi dissacranti. abbastanza forte da resistere anche a questo e non perdere la sua magia. combattutta tra la voglia di svago, divertimento ed il bisogno di inventare, inventarsi un lavoro.
dopo aver faticosamente resistito all'assalto di-strutturatore, ora cerca una sua normalità, incapace però di cedere ai compromessi richiesti per la trasformazione. sembra infatti che gli stessi palazzi, i cortili e le meraviglie nascoste negli angoli più impensabili construiscano anfratti, proteggano nicchie, angoli d'ombra in cui preservare il proprio spirito.
quando la gente dorme e nessuno guarda da li riconquista tutto, si riappropia dei portici , prima invasi da turisti e maniaci dello shopping, ora visibili come un unico tunnel di luce, perfettamente vuoto. allora da piazza castello si vede la collina, attraverso il buco della serratura che si apre su piazza vittorio. le macchine non passano e le pietre della strada riflettono la luce dei lampioni. si ricomincia così a respirare la vera aria di questa città , quella magica, quella nostalgica, in cui senti tutto ciò che c'è stato prima, che te ne fa sentire parte.
una città che unisce che unisce in se la storia e la tecnologia, la religione e l'esoterismo, il barocco ed il moderno, la prodzione e l'arte, restando in ogni caso uno dei posti migliori dove vivere al giorno d'oggi.
ho avuto la fortuna di nascere nella mia città, già mia prima che ci arrivassi, e di conoscerla pian piano, a spicchi, innamorandomene dolcemente.